Antro del Corchia
Nel cuore della Toscana
c’è una “Montagna vuota”….
Incastonato tra i monti dell’Alta Versilia all’interno
del Parco delle Alpi Apuane e in prossimità dei paesi di
Levigliani e Terrinca (nel territorio del Comune di
Stazzema), il Monte Corchia (1678 m), si pone nel
settore meridionale delle Alpi Apuane, lungo lo
spartiacque principale della stessa catena montuosa: si
tratta di un massiccio carbonatico dai fianchi ripidi,
con pendii erbosi alla sommità, scavati da circhi e
altre forme dell’ultima glaciazione, sui cui versanti si
aprono numerose grotte, quali la Tana dei Gracchi, la
Tana dell'Omo Selvatico presso la Foce di Mosceta, la
Buca del Cane, nonché il famoso Antro del Corchia
5 milioni di storia geologica alle spalle, l’Antro del
Corchia è il maggiore sistema carsico italiano 60 Km di
gallerie e pozzi, 1200 m di dislivello massimo che lo
rendono la terza grotta più profonda d’Italia. Sono solo
alcuni numeri dell’Antro del Corchia, il più grande
sistema carsico italiano e uno tra i maggiori in Europa,
che dall’agosto del 2001 può essere visitato dai turisti
grazie alla realizzazione di un percorso completamente
attrezzato e illuminato che con andamento pressoché
orizzontale si snoda lungo un chilometro dentro le
viscere della terra
I Numeri del Corchia
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Dislivello massimo: 43
m (dislivello totale a/r: 356 m)
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Altezza della montagna
sul livello del mare: 1678 m
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Ingressi d’accesso
all’Antro attualmente conosciuti: 13 (Gracchi,
Cacciatore, Eolo, Farolfi, Serpente, III, IV, Black
and White, Becco, Mamma, Pompieri, Cava Tavolini
“A”, Bukellen)
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Quota dell’ingresso
più elevato (Buca del Cacciatore): 1637 m
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Quota del fondo
dell’Antro: 450 m
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Massimo dislivello del
sistema carsico: 1187 m
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Lo sviluppo di
gallerie e pozzi: 60 km
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Lunghezza complessiva
del percorso: 1978 m (di cui 1642 nelle gallerie
naturali e 336 nella galleria artificiale)
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Tempo di percorrenza,
con soste: 2 h circa
La temperatura dell'aria
si mantiene pressoché costante nel corso dell'anno,
intorno al valore di 7,6°C E' necessario indossare
almeno un maglione e calzare scarponcini da trekking o
scarpe con suola in gomma
Prenotazioni delle
visite:
Foresteria del Parco Regionale delle Alpi Apuane
via IV Novembre, 70
Levigliani di Stazzema (LU)
Tel. e Fax 0584/778405
e-mail:
info@antrocorchia.it
Per ulteriori informazioni
sul calendario di apertura e le tariffe si invita a
visitare il sito Internet:
www.antrocorchia.it
Le Marmitte dei Giganti
Un ulteriore fenomeno di
rilevanza geomorfologica è quello che ha dato origine
alle cosiddette "Marmitte dei Giganti", cavità
semisferiche, talvolta perfettamente levigate
all'interno di rocce calcaree. Esse si trovano in alcuni
canali che scendono nella Turrite Secca (M. Sumbra), nel
M. Tambura e presso la Valle degli Alberghi (M.
Contrario). La loro formazione è dovuta alla lenta
abrasione ad opera di ciottoli silicei in corrispondenza
di mulinelli d'acqua. Alcune sono di dimensioni
eccezionali come neppure sulle Alpi si ritrovano.
Il Monte Forato
Interessante e molto
spettacolare è la finestra del M. Forato. ll magnifico
arco che la delimita è visibile da molti chilometri di
distanza sia dalla parte del mare che dalla Garfagnana.
La sua origine è dovuta, probabilmente, all'interferenza
tra fenomeni carsici superficiali e sotterranei,
erosione superficiale ed azione degli agenti
atmosferici.
Le Cave di marmo
La secolare attività
estrattiva ha conferito all'ambiente un'impronta
peculiare provocando tagli e fratture del rilievo fino
alle quote più alte, ricoprendo di cascate di detriti (i
"ravaneti") numerosi versanti ed aprendo tipiche vie di
lizza (oggi abbandonate e in via di rinaturalizzazione).
Si è così creato, nel complesso, un paesaggio minerario
unico che contiene profondi motivi di interesse. La
maggiore concentrazione di cave di marmo si realizza nei
rilievi a ridosso della città di Carrara. Gli altri
Comuni in cui si hanno agri marmiferi coltivati sono
Massa, Seravezza, Stazzema, Vagli Sotto, Minucciano,
Casola in Lunigiana, Fivizzano. La ricchezza
geomineralogica delle Apuane comprende anche filoni
metalliferi abbondanti in ferro, piombo argentifero,
rame ed altri metalli (la cui presenza ha dato origine a
miniere; oggi, per altro, inattive), nonché località di
interesse mineralogico, sorgenti minerali e
termominerali.
Oasi LIPU
La "riserva naturale" (già
area "A3") - che si estende in quota dal M. Roccandagia
e, attraverso l'Alto di Sella ed il M. Fiocca, raggiunge
il M. Sumbra - è stata individuata ed è oggi gestita
come "Oasi" dalla Lega Italiana Protezione Uccelli. Con
il fine di favorire la conservazione naturalistica,
insieme alla promozione educativa attraverso la
fruizione pubblica di questo centro, l'OASI-LIPU è
dotata di "centro visite", "sentieri natura", "punti
birdwatching", ecc. Ogni anno si liberano qui rapaci
raccolti e curati dal Centro LIPU di Sala Baganza (PR).